La prima neve in montagna

Come si adattano animali e piante all’inverno

Con l’arrivo della prima neve, la montagna si trasforma in un ambiente ostile, costringendo animali e piante a mettere in atto strategie di adattamento straordinarie per sopravvivere. Le tattiche adottate sono varie. Molti mammiferi, come le marmotte, entrano in letargo, rallentando il metabolismo per risparmiare energia. Altri, come cervi, camosci e lupi, sviluppano pellicce più folte per isolarsi dal freddo e sfruttano la capacità di muoversi agilmente nella neve per cercare cibo. Gli uccelli migratori lasciano la montagna per regioni più miti, mentre quelli che restano mutano il piumaggio per mimetizzarsi e proteggersi dal freddo.

Nel mondo vegetale, l’inverno è affrontato in modo diverso. Gli alberi decidui, come il faggio, perdono le foglie, riducendo la perdita di acqua e entrando in uno stato di "sonno" metabolico, durante il quale il flusso di linfa rallenta o si interrompe completamente per prevenire il congelamento, mentre l’aumento di zuccheri agisce come antigelo naturale. Le conifere sempreverdi, invece, grazie alle foglie aghiformi e alla resina protettiva, resistono meglio al gelo, sigillando fessure e isolando i tessuti interni. Le piante erbacee, invece, sotto la neve sopravvivono in uno stato di quiescenza, protette dalla coltre nevosa che funge da isolante contro le temperature estreme mantenendo il suolo a una temperatura relativamente stabile, spesso superiore a 0°C (anche quando l’aria sopra è molto più fredda), una sorta di coperta naturale che isola il suolo e le radici dal gelo più rigido, evitando i danni da congelamento.

Ma le piante non sono gli unici organismi viventi a rifugiarsi sotto la coltre nevosa! I tetraonidi, come il gallo forcello e la coturnice, adottano una strategia unica che li rende perfettamente adattati a sopravvivere ai rigori invernali. Questi uccelli si rifugiano dal freddo sotto lo strato di neve soffice, scavando delle vere e proprie cavità tra cespugli o nella neve. Questo comportamento, oltre alla protezione e all’isolamento termico, permette loro di rendersi meno visibili ai predatori.

La neve dunque, pur rappresentando una sfida, svolge un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di animali e piante. Questo equilibrio delicato ma essenziale permette a molte forme di vita di attraversare l’inverno e prepararsi al risveglio primaverile, garantendo la continuità degli ecosistemi.

Come comportarsi in montagna per non disturbare i tetraonidi in inverno sotto la neve? È importante rimanere sui sentieri e sulle tracce per ridurre al minimo la probabilità di incorrere in un’area di rifugio perché se li spaventiamo e li costringiamo ad alzarsi in volo ogni fuga può compromettere le loro riserve energetiche in un periodo dove il cibo è assai scarso. Inoltre, abbandonando spaventati il rifugio, questi uccelli sono esposti al gelo e rischiano di non sopravvivere se non trovano un altro rifugio idoneo nei paraggi.

A cura di Giulia Tomasi, sezione Botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto

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