Nuovi insetti in Trentino
Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico e le attività umane hanno avuto un impatto significativo sulla distribuzione geografica di numerose specie, sia native che alloctone. Questo fenomeno è evidente anche in Trentino, dove si osserva l’espansione dell’areale di due specie: Decticus albifrons, un ortottero autoctono italiano, ma che viveva solo al centro-sud fino al 2011, e Aedes albopictus, una zanzara invasiva. Il riscaldamento globale ha favorito la diffusione di queste specie verso altitudini maggiori, modificando gli equilibri degli ecosistemi locali.
Decticus albifrons è un ortottero predatore appartenente alla famiglia delle Tettigoniidae, che fino a poco tempo fa era principalmente limitato ad aree di bassa e media altitudine. Tuttavia, recenti studi testimoniano che questa specie colonizza habitat a quote più elevate, dove le temperature più miti e l’estensione del periodo vegetativo favoriscono la sua sopravvivenza e riproduzione.
Un’analisi condotta da Buzzetti et al. (2013) ha dimostrato che, in Veneto, la distribuzione di D. albifrons ha subito un incremento verso aree collinari e submontane. Questo spostamento potrebbe essere collegato all’aumento delle temperature medie stagionali che rendono gli ambienti montani più ospitali per una specie tipicamente termofila. Inoltre la maggior presenza della specie è rilevata ai bordi delle strade e negli incolti, indice di come le strutture derivanti dall’attività umana diventano delle componenti ecologiche che favoriscono la presenza della specie in oggetto.
Aedes albopictus: un invasore favorito dal clima
Aedes albopictus, comunemente nota come zanzara tigre, è una specie alloctona originaria del Sud-est asiatico che si è diffusa rapidamente in Europa negli ultimi trent'anni, principalmente a causa del commercio internazionale e delle attività umane. In Italia, la zanzara tigre è stata segnalata per la prima volta negli anni ’90, e da allora si è diffusa rapidamente in quasi tutte le regioni. In Trentino, la sua presenza è stata segnalata per la prima volta alla fine degli anni ‘90, ma negli ultimi anni si è assistito a un’espansione verso aree montane e rurali, fino a quote mai raggiunte prima.
La diffusione di A. albopictus in Trentino è stata facilitata dalle temperature sempre più miti, che consentono alla specie di superare l'inverno anche a quote più elevate rispetto al passato. Secondo uno studio di Lencioni et al. (2022), la zanzara tigre ha esteso il suo areale fino a 600 metri sul livello del mare e si registrano ormai frequenti segnalazioni in aree rurali un tempo non idonee per la sua sopravvivenza . Oltre ai cambiamenti climatici, anche le modificazioni antropiche del territorio, come l’aumento delle zone urbanizzate e la presenza di ristagni d’acqua dovuti alle attività agricole, hanno facilitato l’espansione di A. albopictus.
Effetti ecologici e sanitari
L'espansione di entrambe le specie porta con sé conseguenze ecologiche e sanitarie. Nel caso di Decticus albifrons, l’incremento della sua presenza potrebbe influire sulla competizione con altre specie di ortotteri montani, alterando l’equilibrio degli ecosistemi locali. La sua predazione su piccoli invertebrati potrebbe inoltre avere effetti a cascata sulle catene trofiche, anche se mancano ancora studi specifici su questo tema in Trentino.
Per quanto riguarda Aedes albopictus, le preoccupazioni maggiori riguardano la salute pubblica. Questa specie è vettore di numerose malattie virali, tra cui la chikungunya, la dengue e la zika. L’espansione della zanzara tigre verso nuove aree non solo aumenta il rischio di trasmissione di malattie, ma complica anche le strategie di controllo. In Trentino, le autorità locali hanno adottato misure preventive per ridurre le popolazioni di A. albopictus, come la rimozione dei ristagni d'acqua e l'uso di larvicidi, ma il riscaldamento climatico rende sempre più difficile contenere la sua diffusione .
Questi cambiamenti comportano importanti implicazioni ecologiche e sanitarie. Sarà essenziale continuare a monitorare la distribuzione di queste specie e sviluppare strategie di gestione adattative che tengano conto dei nuovi scenari climatici.
A cura di Filippo Buzzetti e Gionata Stancher, sezione Zoologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto
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Bibliografia
Buzzettti, F. M., Battiston, R., Fontana, P., & Dal Lago, A. (2013). Modificazioni nelle popolazioni di ortotteri sui Colli Berici (Vicenza-NE Italia) negli anni 2008-2013. Natura vicentina, 16, 5-16.
Lencioni V., Bertola F., Franceschini A., Nardelli L., Ferrarese U., Zandonai F., Stancher G., Spitale D. (2022). Multi-year dynamics of the Aedes albopictus occurrence in two neighbouring cities in the Alps. The European Zoological Journal 90(1): 101-112
Ministero della Salute (2020). "Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus Chikungunya, Dengue e Zika – 2020." Salute.gov.it. URL: www.salute.gov.it